"Come in un giardino si curano tutti i fiori, non solo quelli evidentemente sofferenti, nella quotidianità un aiuto può essere dato a chiunque, non solo a chi lo chiede esplicitamente".
Affrontiamo una dinamica che spesso ci si trova a fronteggiare in ambito scolastico, lavorativo e sociale: il fatto di non mettere in atto accorgimenti fino ad una situazione di emergenza o senza la stesura nero su bianco di una valutazione o diagnosi di qualunque tipo.
Sono molto, purtroppo gli esempi di studenti in attesa del riscontro di valutazioni diagnostiche che non ricevono da parte della scuola un supporto in quanto non al momento accertato (andando anche contro la legge che spiga come, in attesa di valutazione gli studenti possano comunque beneficiare di tutte le eventuale misure personalizzate). Ancora di più se in assenza di qualunque disturbo o difficoltà clinica diagnosticata ma evidenziano comunque uno stato di malessere e confusione oggettivo, ci si trova di fronte a situazioni in cui si decide di non prendere accorgimenti in quanto "non sussiste il motivo". Non è così, se il motivo sia accertato attraverso una valutazione o la causa sia difficile da scovare tanto quanto evidente nella vita quotidiana, nulla vieta a chi di dovere di tendere una mano in modo che ci siano i presupporti migliori per poter vivere un esperienza formativa ed educativa nel modo più sano possibile.
La retorica del non poter fare se non si è supportati da una valutazione medica è falsa e deresponsabilizzante.
“Non ci sono motivi filosofici, scientifici o morali perché la scuola debba diventare un luogo di sofferenza.” Vayer