
Parliamo di “Post vacation blues” (depressione da rientro). È una sindrome diffusa che si manifesta con diversi sintomi come: calo dell’attenzione, difficoltà a digerire, mal di testa, stordimento e mancanza del sonno; in soggetti propensi a sperimentare stati ansiosi, senso di colpa, bassa autostima e tolleranza allo stress, oltre a chi sta vivendo momenti di difficoltà al lavoro o nelle relazioni, questi sintomi possono acuirsi.
La vacanza rappresenta spesso (ma non per tutti) un momento di piacevole evasione e viene sfruttata per evitare o procrastinare problemi e responsabilità. Al rientro da questo periodo, più o meno lungo, si va incontro ad un notevole carico di impegni, doveri e pensieri.
Questo è tra i motivi principali per cui in alcuni paesi si preferisce diluire i momenti di vacanze durante l’anno, piuttosto che accorparli. Quest’ultimo punto, si collega alla presenza di questo fenomeno spesso anche negli studenti alla ripresa dell’anno scolastico, per diversi motivi: ritorno da un periodo tendenzialmente più lungo di inattività (nel caso dell’Italia, a maggior ragione dati i 3 mesi estivi di chiusura), il carico apprensivo che spesso viene enfatizzato da parte dei genitori per timore di non essere preparati, il grande divario che solitamente vi è tra doveri e responsabilità durante l’anno scolastico e durante le vacanze.
I consigli più utili e diffusi per contrastare questo fenomeno sono legati al concetto di graduale riabituarsi al cambiamento: tornare a casa alcuni giorni prima della ripresa delle routine, riprendere una sana alimentazione e gradualmente anche attività fisica, ripartire a piccoli passi senza voler far tutto subito rischiando di sentirsi travolti.