Parliamo di PENSIERO MAGICO.
Esso può essere definito come una forma di interpretazione degli stimoli esterni ed interni che prescinde dall’attribuzione logica di tipo causa-effetto. Si tratta quindi di una forma di interpretazione del tutto illogica a determinati eventi o situazioni, a prescindere da prove empiriche o fattori concreti direttamente collegati al fenomeno. In questo caso il nesso causa-effetto viene direttamente sostituito dagli effetti strettamente connessi al proprio agito o all’influenza di forze esterne che intervengono nella vita individuale. Questo fenomeno assume un ruolo rilevante quando il soggetto pensa che il proprio pensiero potrebbe avere delle conseguenze sul mondo esterno. Tali conseguenze possono provenire dal suo stesso agire o dalla credenza dell’intermediazione di forze sovrannaturali. Dando uno sguardo alle società del mondo, ci accorgiamo che praticamente in tutte le culture esiste il pensiero magico.
Si manifesta, di fatto, in situazioni di vita quotidiana, senza che arrivi a essere considerato patologico. Questo vale perché in molti casi il pensiero magico, lungi dal causare malessere, produce sollievo. Il problema sembra nascere quando così non è, o quando tale sollievo a breve termine, diventa poi malessere a lungo termine.