Oggi, con i disegni di @giuliam.art, parliamo di ANSIA IN ADOLESCENZA.
Questo argomento è ampliamente trattato per varie ragioni, su tutte: le molteplici sfaccettature in cui può manifestarsi ed il forte aumento di casistiche negli ultimi anni riguardo ad essa. I dati di una ricerca condotta da unicef con il policlinico gemelli, mostrano come il oltre il 40% dei giovani tra i 13 e i 19 anni afferma di sentirsi, spesso o qualche volta, particolarmente ansioso, agitato o impaurito, al punto quasi da non riuscire a respirare. Le casistiche maggiormente individuate riguardano ansia generalizzata, scolastica, sociale e da prestazione. C’è chi pian piano ha iniziato a isolarsi dagli amici perché non si sente a suo agio in mezzo agli altri, chi non tollera più l’idea di essere interrogato o non riesce a presentarsi a scuola quando c’è il compito in classe. C’è chi fatica a uscire all’aperto, tanto da non essere più uscito dalla sua cameretta. Gli individui affermano di sentirsi tesi e irritabili, accusano frequenti disturbi muscolari e lamentano riduzione del sonno, stanchezza e difficoltà di concentrazione a causa dell’intensità e della cronicità dei pensieri e delle sensazioni di timore. Si può anche innestare un comportamento di evitamento, mirato a evitare una situazione temuta, oppure il ragazz* può cercare una rassicurazione eccessiva da parte degli altri.

Quali sono i segnali da non sottovalutare, per capire se l’ansia sta superando i livelli di guardia? Le alterazioni del sonno e dell’alimentazione: se i ragazzi dormono poco, troppo oppure senza orari, se mangiano male o quando capita è bene drizzare le antenne. Anche la stanchezza o, al contrario, l’irrequietezza possono essere segni a cui fare attenzione, così come la mancanza di concentrazione o esprimere troppo spesso preoccupazioni eccessive.
E’ importante, da parte di genitori e figure adulte nella vita di questi adolescenti, non minuire la situazione e mostrarsi attenti e recettivi verso questi segnali di disagio. Capire lo stato di difficoltà ed essere promotori di accettazione e riconoscimento di un momento fragile ed accompagnare verso l’aiuto del quale necessitano.