Parliamo di ansia in età evolutiva e come culturalmente il mondo adulto spesso tenda a sminuire questa situazione. Si tratta di un sentimento penoso, associato a un atteggiamento di attesa di un evento vissuto come spiacevole. Può capitare, dal punto di vista dell’ adulto, di non trovare riscontro effettivo e/o non comprendere i motivi o le modalità con cui il minore mette in atto questo sentimento.
È uno stato di allerta che a livelli troppo alti trova difficoltà nel reagire in maniera adeguata. Le reazioni più comuni sono a livello fisico (forti mal di testa / dissenteria / tachicardia / difficoltà di respirare).
Gli ambiti in cui si manifesta più frequentemente sono: scuola, performances in generale e separazione.
Una recente ricerca ha evidenziato come, in Emilia Romagna circa l’80% degli studenti, nella loro carriera abbia vissuto o stia vivendo situazione di anzi scolastica, derivate da aspettative, timori, richieste eccessivamente e non considerazione delle difficoltà accademiche o emotive. Negli sport, lo spronare a dare il massimo è spesso (più o meno inconsapevolmente) volto ad una richiesta di eccellere, che trascina con se una grande paura del fallimento, oltre che stress di pensieri relativi al deludere qualcuno di amato. La fuga è generalmente la conseguenza più facile quando non si è più in grado di sopport questo peso, è importante trovare modalità per affrontare assieme i fattori ed i periodi di ansia.
Ci sono predittori importanti come: familiarità, temperamento e resilienza da tenere in considerazione, tanto quanto il proprio comportamento verbale e non verbale di richiesta. Sproniamo tutt* affinché trovino la versione che sognano di stess*, non i migliori.
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