Acronimo di Joy Of Missing Out.
Diametralmente all’opposto di quanto discusso la settimana scorsa riguardo FOMO, questa situazione tratta la gioia e serenità di perdersi qualcosa nel contesto di situazioni di interazioni. Le persone che esperiscono questa sensazione, si manifestano felici nel perdersi qualcosa di (teoricamente) importante. risulta una sorta di antidoto a quello che è considerata la paura di essere tagliati fuori. Le persone che l’hanno sviluppata affermano che pensare sempre a ciò che savano perdendo, le faceva star sempre peggio, entrando in un loop difficile da arrestare. E’ un contrasto rispetto al pensiero che sia sempre possibile trovare qualcosa di meglio rispetto a quello che si sta già facendo, un contrasto nell’eccessiva tendenza al controllo del sapere di tutto e tutti e nel prender parte di ogni cosa per non perdersi nessuna occasione. L’dea di JOMO è influenzata dalla mindfulness e la terapia ACT, basata su accettazione ed impegno, sottolineando che coloro che riescono a sviluppare gioia nel perdersi qualcosa, hanno la possibilità di vivere più facilmente e pienamente il momento presente.
Passi come: accettare la realtà di non essere onnipresenti e scoprire cosa davvero è importante per noi, imparare a dire NO a situazioni nelle quali non possiamo accettare un impegno, sono momenti di accettazione e consapevolezza che abbassano delle corazze che spesso ci costruiamo nella paura di non fare ed essere mai abbastanza